giovedì 25 settembre 2014

Voglio continuare a intrecciare fiori

Oggi il mio romanzo Quando intrecciavamo fiori fa il suo ingresso nel web.
E' un romanzo la cui idea è nata parecchio tempo fa, e che è stato ultimato qualche anno fa; gli sono succeduti altri due romanzi, uno già terminato e l'altro in fase di realizzazione. Posso dire che rappresenti una fase della mia vita che si è conclusa.
Eppure gli sono particolarmente affezionata, e sono felice ed orgogliosa della sua uscita. Adesso vi spiego perché.
Proprio ieri ho incontrato per caso una mia cara amica d'infanzia, una ragazza sveglia e intelligente, che brillava tra i nostri coetanei. Anche lei precaria, anche lei in cerca di quel posticino nel mondo che sembra sempre più difficile da trovare, nonostante gli sforzi.
Mentre parlavamo del modo umiliante in cui spesso vengono trattati i giovani della nostra generazione (ma non solo loro) ha detto una frase che mi ha molto colpita: "Si vede come si ridimensionano le aspettative".
Come a dire che al futuro che sognavamo, cui sentivamo di appartenere di diritto, ormai abbiamo dovuto tutti rinunciare.
E invece no. Non voglio che sia così.
Tutti, nella nostra società e nel mondo, abbiamo il diritto di sognare e di pretendere una vita che sia all'altezza delle nostre aspettative, almeno quando ci impegniamo per realizzarle.
Quando intrecciavamo fiori parla di una generazione che non si è arresa, che nonostante tutto non ha voluto ridimensionare le proprie aspettative, e che cerca di rimboccarsi le maniche per far sì che sia il mondo a sollevarsi fino a quell'altezza, anziché il contrario.
E io voglio credere, voglio sperare, voglio dare il mio contributo affinché sia così.

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